La squadra del PD

La squadra del PD

domenica 30 marzo 2008

SICUREZZA E POLITICA

E’ cosa nota a tutti che uno degli aspetti più richiesti dai cittadini per la gestione politica delle nostre città è la garanzia di una maggiore “sicurezza”.
L’innato bisogno di sicurezza dell’uomo, oggi è messo in seria difficoltà per fattori perlopiù collegati alle rapide trasformazioni della nostra società enfatizzate, a volte, in modo esagerato dai mass-media; a ciò bisogna aggiungere il cambiamento dei valori e l’eccessiva scarsa certezza delle pene verso chi non rispetta le leggi della nostra comunità.
“Vivere più sicuri” è un obiettivo che la politica deve contribuire a conseguire con scelte e atteggiamenti da attuare con rigore in ogni territorio di competenza.
Sono convinto che l’impostazione giusta sia quella offensiva e non difensiva. Le conseguenze di una scelta difensiva sono l’isolamento, l’autoghetizzazione … essere offensivi nella sicurezza è aprirsi nel principio che nella diffusione della legalità e giustizia sta il successo di una società civile.
La politica nelle città deve evitare i ghetti e l’abbandono di aree pubbliche. Ogni piazza, ogni parco deve essere vivo con l’utilizzo intensivo della gente … ogni cittadino deve sentirsi protetto fra la gente e non quando è al chiuso delle sue quattro mura !
Esempio significativo è l’attuale stato del parco più rappresentativo della città : Campo Marzio.
L’attuale criterio di una gestione monumentale-cimiteriale dove al cittadino di fatto è solo concesso il transito e l’osservazione, va rivisto sostanzialmente con scelte già adottate in altre città “più aperte” e cioè con l’insediamento di attività che recuperi la gioia di stare insieme nella cosa pubblica.
Qualche giostra permanente per i bambini ( magari una ruota panoramica ), un piccolo anfiteatro per manifestazioni spontanee, chiostri ludici e culturali permanenti sono solo alcuni esempi sulle concrete possibilità del cambiamento che oltre a garantire uno spazio più sicuro potrebbe costituire anche delle opportunità economiche.
Ogni spazio pubblico va quindi vissuto con il coinvolgimento attivo del cittadino !
L’atteggiamento di chiusura, di divieto, di repressione preventiva va cambiato e affrontato al fine anche di sfruttare ogni occasione di ritorno positivo per la nostra collettività; ciò non significa libertà assoluta di fare quel che si vuole, ma vuol dire invece educazione civica condivisa con tolleranza zero verso chi non rispetta le regole. La certezza della pena conseguente deve essere norma.
La politica dovrà quindi occuparsi inoltre di contribuire al coordinamento di tutte le risorse (vigili, polizia, carabinieri, ecc. e tecnologie comprese ) affinché ogni area della città sia adeguatamente vigilata nelle 24 ore… a volte infatti non è la quantità di risorse che manca ma la sua gestione basata sull’emergenza e non sulla prevenzione !

Nessun commento:

Qual'è l'emergenza di Vicenza?